Per la prima volta in montagna con una bimba piccola, ma non troppo (Lavinia ora ha un anno) desideravo una meta alla sua portata, ovvero con spazi, passeggiate e giochi adatti alla sua età e che le permettessero di vivere questa avventura in prima persona, non solo da seduta sul passeggino o portata in marsupio. Da questa introduzione potete anche capire che la picci è una bimba bella attiva! 😀 E devo dire che sull’altopiano del Renon abbiamo trovato quello che cercavo. Ma andiamo con ordine e iniziamo a vedere tutte le cose che si possono fare sull’altopiano del Renon.
Cosa troverete in questo articolo
Le più belle passeggiate da fare sull’altopiano del Renon
La Freud promenade, da Collalbo a Soprabolzano
Iniziamo con una passeggiata facile, lunga circa 6 chilometri, quasi pianeggianti e sicuramente a portata di passeggino. Se avete una mappa dei sentieri a disposizione (si può trovare nei centri informazione di Collalbo o Soprabolzano) è indicato come sentiero n. 35, ed è stato dedicato a Freud nel 2006 in occasione dei 150 anni dalla sua nascita.
La Freud promenade inizia a Collalbo e arriva a Soprabolzano, passando per Stella. Naturalmente, può essere percorsa anche in senso contrario. Lungo il percorso incontrerete delle panchine, progettate dallo studio Messner (che vedrete ricorrerà nelle mie segnalazioni di installazioni artistiche sull’altopiano del Renon) e degli estratti dai saggi di Freud, padre della psicanalisi, che qui in altopiano veniva per riposarsi.
Scriveva Freud a un caro amico:
Qui sul Renon stiamo divinamente bene e il posto è bellissimo. Ho scoperto in me il piacere inesauribile del dolce far nulla, temperato appena da un paio d’ore dedicate alla lettura di qualche novità, e non riesco a pensare che l’inizio del mese prossimo mi riporterà al duro lavoro.
Insomma, Freud uno di noi! Chi non ha mai pensato la stessa cosa durante le vacanze?!
La passeggiata ha molti tratti ombreggiati, si passa all’interno del bosco e tra i prati, quindi percorribile anche nelle giornate più calde e assolate. Una tappa da non perdere è a Stella, presso la Haus der Familie, una residenza per famiglie che può vantare una bellissima chiesetta, progettata sempre dallo studio Messner.
Escursione al Corno del Renon
Ho sempre pensato che il vero fascino della montagna si trovi salendo in quota. Il Corno del Renon, montagna che fa parte delle Alpi Sarentine, rappresenta il punto più alto dell’altopiano del Renon, e tocca quota 2.260 metri. Tra di noi vi anticipo che la cima l’ha raggiunta solo mio fratello, mentre noi siamo rimaste a goderci altri due sentieri a una quota di circa 2.000 metri.
Ma partiamo dall’inizio: a seconda del vostro allenamento, potete scegliere di affrontare l’intera salita a piedi, o di prendere la cabinovia dalla stazione di Pemmern, raggiungibile da Collalbo con l’autobus n. 166, che vi porterà fino al lago Nero in pochi minuti. Da qui partono poi due sentieri molto interessanti, ma di più semplice percorrenza.
Se una volta in cabinovia, guardando giù vi pentirete di non essere saliti a piedi tra mucche, cavalli e pecore, niente paura: potete incontrarli al ritorno, come abbiamo fatto noi. Se invece soffrite di vertigini, non guardate giù! 😉 Per i più piccoli: per muoversi in quota si riesce a utilizzare il passeggino, ma noi vi suggeriamo di utilizzare sempre il marsupio, che vi servirà sicuramente se scegliete di salire e/o scendere a piedi.
Cieloronda – il sentiero panoramico sul Corno del Renon
Abbiamo percorso il tratto forse più caratteristico di questo sentiero, lungo complessivamente 16 chilometri. La prima parte scorre sulla parte più esposta della montagna, che guarda verso le Dolomiti, ed è famosa proprio per regalare alcuni degli scorci più belli su queste meravigliose montagne, patrimonio Unesco. Lungo questa passeggiata per lo più pianeggiante, vi accompagnerà il profumo del pino mugo, di cui sono presenti numerosi esemplari. Si rientra passando accanto ad alcune malghe/rifugi, per poi ritornare alla partenza passando accanto al lago Nero, un piccolo laghetto artificiale.
Tra i punti più caratteristici, torna un’installazione dello studio Messner: un tavolo rotondo, con sedie girevoli e tutt’attorno indicate tutte le montagne visibili da quel punto d’osservazione. Noi purtroppo ci siamo arrivati a metà mattina, avevamo il sole contro e quindi la foto risulta un po’ bruciata, ma dal vivo la vista è ancora più bella!
Toni l’aquila – divertimento per tutti sul Corno del Renon
Sempre dal lago Nero parte il sentiero dedicato alle famiglie, la cui mascotte è Toni l’aquila, ispiratrice di tante tappe gioco, che vi assicuriamo essere divertenti almeno da 0 a 33 anni (la nonna ha preferito guardarci). Tra le nostre preferite, il nido dell’aquila, una sorta di labirinto in legno e corde, con al centro i saltarelli, uno scivolo per la discesa e mille attività da inventare per attraversarlo.
I più grandi apprezzeranno anche lo scivolo lunghissimo e l’aquila formato gigante su cui arrampicarsi. Poi grotte da attraversare, un labirinto tra i pini mughi, giochi d’acqua e storie da leggere… fino a completare il percorso circolare lungo due chilometri.
Il sentiero dei castagni
Percorrere un tratto del sentiero dei castagni, per ammirare le piramidi di terra di Auna di Sotto e poi risalire a Collalbo, è stata l’escursione più impegnativa che ho fatto sull’altopiano del Renon. Non tanto per la durata, ma per il dislivello che ci siamo trovati ad affrontare. In questo caso ho preferito lasciare Lavinia con la nonna e ho affrontato la passeggiata nel bosco con gli zii.
Abbiamo raggiunto in autobus il centro di Auna di Sotto, per poi intraprendere il sentiero dei castagni, con un primo piacevole tratto tra i meleti, per poi addentrarci nel bosco e salire fino al punto panoramico, proprio di fronte alle bianche piramidi di terra.
Le piramidi di terra sono una meraviglia della natura e si possono ammirare in tre diverse zone sull’altopiano del Renon. Se ne trovano altre in Trentino, a Segonzano, ma anche in Lombardia, a Postalesio. Nascono grazie alla particolare conformazione del terreno: una base terrosa ricoperta da uno strato di sassi, dove l’erosione dell’acqua (pioggia e neve) ha scavato, lasciando soltanto quei cumuli di terra protetti da un masso sulla cima. Nel momento in cui il masso cade, la piramide è destinata a scomparire. Sapere che non potremo vederle per sempre, le rende ancor più affascinanti.
La nostra escursione è poi proseguita nel bosco, da cui siamo usciti con vista sulle rovine di Castelpietra, per poi risalire a Collalbo passando per la frazione di Siffiano. Lungo la strada ci hanno dato conforto delle ottime prugne, albero che non pensavamo crescesse anche in montagna, ma la posizione particolarmente soleggiata in cui sorge l’altopiano del Renon, gli regala un clima mite.
Le piramidi di terra di Longomoso
Le piramidi di terra di Longomoso sono raggiungibili con una breve passeggiata dal centro del paese (dove troverete un ampio parcheggio), ma non per queste meno affascinanti delle precedenti. Noi per completare l’escursione abbiamo scelto di partire a piedi da Collalbo e raggiungere Longomoso attraverso il sentiero n. 37 o Von Eyrl promenade. Si tratta di una piacevole passeggiata tra prati verdi e mucche al pascolo che nella cartina troverete segnata come adatta ai passeggini, ma noi lo sconsigliamo, soprattutto se scegliete di percorrete la variante panoramica 37A, che presenta alcuni tratti stretti e ripidi.
Una volta a Longomoso, fermatevi a visitare la chiesa paesana, ben conservata nell’originale stile romanico, e la storica commenda, risalente al 1650. Di quest’ultima si può entrare nel cortile, oggi utilizzato per spettacoli teatrali, mentre all’interno si accede solo con visita guidata. Proseguendo per Monte di Mezzo si imbocca il sentiero n. 24, che conduce al punto panoramico da cui si possono vedere le Piramidi di terra, che in questo caso sono rosse.
Per il rientro abbiamo cambiato giro, imboccando il sentiero n. 20 o Fenn promenade, un breve tratto panoramico all’ombra del bosco, in questo caso veramente adatto anche ai passeggini. Per pranzo ci siamo fatti fare degli ottimi panini imbottiti nel panificio del paese, da Jakob’s. E visto che si parla di cibo, vi consigliamo di assaggiare anche i dolci della pasticceria Cafè Lintner.
Costalovara: passeggiata sul lago e museo del miele
Il mezzo più comodo per raggiungere Costalovara è il trenino del Renon, che si ferma a poche centinaia di metri dal museo del miele. Il museo sorge in un antico maso, che è stato abitato fino al 1975 da due sorelle e poi ben conservato, grazie a un restauro rispettoso dell’aspetto originale. Il percorso comprende:
- una parte all’interno, dove si possono vedere le stanze originali, la cucina con il fuoco aperto (pensate che la corrente elettrica qui è arrivata solo con il restauro), e la camera da letto posizionata strategicamente accanto alla stube;
- una parte esterna, molto apprezzata anche da Lavinia, grazie alle tappe interattive adatte a bambini di tutte le età.
A conclusione della visita interna, vengono offerti degli assaggi di miele e si trova la zona di vendita dei prodotti del maso Plattner. Noi non abbiamo resistito alle golosissime caramelle, al miele di menta ma anche alla marmellata di fragoline di bosco e sambuco.
L’ingresso al museo del miele costa 7 euro, il ridotto è valido dai 6 ai 12 anni e costa 4 euro, mentre è gratuito per i più piccoli e per i possessori della Ritten card. Per le famiglie è possibile acquistare il biglietto cumulativo a 14 euro.
Dal maso si può poi scendere direttamente al laghetto di Costalovara, seguendo la scalinata che li collega. Ammetto che questa tappa non ci ha entusiasmato perché il laghetto è privato, quindi si può fare il giro rimanendo sul sentiero segnato, ma per fermarsi più a lungo o fare il bagno è necessario accedere al lido (eventualmente compreso nella Ritten card).
Il sentiero selvaggio delle meraviglie
Questo sentiero dedicato ai bambini per condurli a conoscere gli animali del bosco, si trova a Soprabolzano. Il percorso parte da sopra il centro del paese con una bella salita e prosegue nel bosco per circa 3,5 chilometri. Lungo la passeggiata, adatta ai passeggini, incontrerete otto postazioni, ciascuna dedicata a un animale tipico della zona, con una scheda illustrativa e un gioco dedicato. I miei preferiti sono stati: la tana della volpe, l’altalena per volare come le farfalle e i legnetti dove saltare come una lepre!
I giochi non erano adatti alla piccolina, che infatti è rimasta in passeggino, però saranno sicuramente apprezzati dai bambini un po’ più grandi, secondo me già dai 3 anni di età. Adatta a tutti invece la tappa al Gasthaus Lobishof, che sia per pranzo o per merenda.
Noi abbiamo poi proseguito verso la frazione di Riggermoos, per poi chiudere il percorso a cerchio rientrando a Collalbo.
Altopiano del Renon: dove alloggiare
L’offerta di hotel e case vacanza sull’altopiano del Renon è ampia, si va da bellissimi masi, ristrutturati e accoglienti, ma isolati dal resto del mondo, a hotel che offrono tutti i servizi: insomma a ciascuno la scelta secondo la modalità di relax preferita. Noi abbiamo alloggiato all’hotel Wiesenheim a Collalbo, che offriva camere semplici, pulite e un buon prezzo per la mezza pensione, di cui siamo stati soddisfatti.
Un altro hotel che mi ha colpito, anche se ho potuto vederlo soltanto esternamente, e che vi consiglierei per un weekend in coppia è la Gloriette Guesthouse a Soprabolzano. Si tratta di un hotel dal design moderno, rinnovato di recente, con una zona spa molto particolare!
La Ritten card offerta dagli hotel
Il nostro alloggio era comodo anche per la stazione del treno e per quella dei pullman, con cui ci siamo mossi spesso durante la nostra settimana di soggiorno, anche grazie alla Ritten Card offerta dall’hotel, che dà accesso gratuito a tutti i mezzi di trasporto pubblico. Tra i vantaggi previsti dalla Ritten Card, ci sono anche ingressi a musei in tutta la provincia di Bolzano, escursioni, ed esperienze più particolari, come le partite della squadra di hockey su ghiaccio locale, di cui noi siamo riusciti a vedere un’amichevole, in occasione della presentazione della squadra per la stagione 2021/2022.
Vi segnalo infine che questa tessera non si può acquistare, ma viene consegnata dalla struttura in cui si alloggia, è nominativa e dura una settimana. Per soggiorni più lunghi, si avrà diritto a più tessere.
Come muoversi sull’altopiano del Renon
Della settimana trascorsa sull’altopiano del Renon, abbiamo apprezzato molto la possibilità di non usare la propria auto, ma i mezzi pubblici, perfettamente organizzati e compresi nella Ritten card che viene omaggiata dagli hotel.
Il mezzo più caratteristico è sicuramente il trenino del Renon: inaugurato nel 1907, il treno grazie alla trazione a cremagliera, partiva proprio dal centro di Bolzano, per poi salire fino all’altopiano del Renon, fermandosi nei paesi principali. Oggi il treno viaggia ancora sulla tratta che unisce Soprabolzano a Collalbo e a volte vengono utilizzate proprio le carrozze storiche.
L’alternativa che raggiunge proprio tutti i paesi e le frazioni dell’altopiano è l’autobus, con diverse corse di linea durante la giornata. Si può utilizzare anche per scendere fino a Bolzano, in alternativa alla funivia che collega Soprabolzano al capoluogo di provincia.
Spero che questa guida all’altopiano di Renon vi sia stata utile e, come sempre, se avete domande sono a disposizione!