In questo articolo ti voglio guidare tra i borghi della Valle d’Itria, quel territorio pugliese che si estende tra le provincie di Bari, Brindisi e Taranto. Per ogni borgo defineremo caratteristiche e peculiarità, così che tu possa scegliere il tuo preferito, o di visitarli tutti (o quasi), come abbiamo fatto noi! Inoltre, leggendo l’articolo potrai organizzare il tuo tour della Valle d’Itria, creando un itinerario completo.
Il periodo natalizio, così come le altre festività religiose, è da sempre molto sentito in Puglia e ciascun paese si organizza con eventi, concerti, mercatini, presepi artigianali, presepi viventi… Questo diventa quindi un ottimo periodo da considerare per una visita ai borghi della Valle d’Itria, che vi permetterà di evitare la calura estiva ma anche di fuggire al freddo inverno se abitate nel Nord Italia.
Iniziamo la nostra carrellata in rigoroso ordine alfabetico. Per chi viaggia con i bambini: troverete segnalati anche i parchetti dove abbiamo fatto tappa con la nostra picci.
Cosa troverete in questo articolo
Cosa vedere ad Alberobello
Alberobello è sicuramente uno dei comuni più conosciuti della zona, che sa attrarre ogni anno numerosi visitatori grazie al centro storico Patrimonio Unesco. Il Natale non fa eccezione: la caratteristica zona dei trulli viene illuminata e addobbata a festa, così come il resto della città. Il Natale ad Alberobello diventa un’ottima occasione per spingersi oltre la zona più turistica nell’esplorazione della città, arrivando fino alla parte più moderna o ai quartieri meno noti. Ecco tutte le cose da fare ad Alberobello nel periodo natalizio.
Visitare i trulli di Alberobello
I famosi trulli di Alberobello, riconosciuti come patrimonio dell’umanità nel 1996, sono delle abitazioni costruite a secco: la tradizione narra che i Conti di Acquaviva obbligassero i loro coloni a costruire così le case per evadere le tasse regie. Si trattava a tutti gli effetti di costruzioni che potevano essere smontate e ricostruite in breve tempo.
I trulli rappresentano un sito di valore universale ed eccezionale in quanto sono l’esempio di una forma di costruzione ereditata dalla preistoria e sopravvissuta intatta, pur nell’uso continuativo, fino ai nostri giorni. (Riconoscimento UNESCO)
Per visitare i trulli patrimonio Unesco, le zone di riferimento sono le seguenti:
- il Rione Monti, il più turistico, ricco di negozi di souvenir;
- il Rione Aia Piccola, il mio preferito perché ancora molto autentico, pensate che non c’è nemmeno un negozio;
- il Trullo Sovrano, una delle costruzioni più antiche della zona, con il nucleo originario che risale al 1600. Oggi è una casa-museo, visitabile tutti i giorni al costo di 2 euro;
- Casa Pezzolla, un complesso di 15 trulli comunicanti che porta il nome del medico che vi abitò, Giacomo Pezzolla, che oggi ospita il Museo Cittadino dedicato alla cultura e al territorio, visitabile tutti i giorni tranne il lunedì;
- Casa d’Amore, ovvero la prima casa costruita utilizzando la malta, dopo il riconoscimento ufficiale della città da parte di Ferdinando IV re di Napoli nel 1797. Sulla casa di Francesco d’Amore, oggi sede dell’assessorato del turismo, una targa ricorda ancora l’avvenimento.
Nel Rione Monti si trova anche la caratteristica chiesa a forma di trullo, dedicata a Sant’Antonio da Padova: si tratta di una costruzione più recente, datata 1945, ma ugualmente ben inserita all’interno del contesto architettonico. Per il periodo natalizio la chiesa viene illuminata con un suggestivo gioco di luci, accompagnato da musica. Vi segnalo anche che di fronte c’è un parchetto dove fermarsi a giocare con i vostri bambini.
Natale 2024 ad Alberobello: il presepe vivente
Ogni anno, da oltre 50 anni, ad Alberobello viene organizzato un presepe vivente molto realistico, grazie all’associazione Da Betlemme a Gerusalemme. L’ambientazione scelta è quella di inizio Novecento, dove viene messa in scena la quotidianità di artigiani e contadini del paese. La particolarità di questo presepe è quella di essere anche recitato: i figuranti invitano i visitatori a riflettere sulla nascita del Bambin Gesù, ricordando il significato più profondo del Natale.
Il presepe vivente solitamente va in scena nei giorni del 26, 27, 28 e 29 dicembre. La visita sarà prenotabile online dai primi giorni di dicembre al seguente link e verrà richiesto un piccolo contributo per accedere: controlla gli orari del presepe vivente di Alberobello.
La quarta edizione del presepe di luce di Alberobello
Il presepe di luce è nato nel 2021 da una fortunata intuizione dell’associazione Da Betlemme a Gerusalemme che, dopo aver dovuto annullare il presepe vivente a causa delle restrizioni Covid, è riuscita comunque a organizzare un’installazione ricca di fascino. Rimaniamo ancora nella visione cristiana del Natale, il Presepe di Luce è un percorso pensato per far riflettere sul vero significato di questa ricorrenza.
Noi l’abbiamo visitato a dicembre 2021, quando era alla sua prima edizione e ne siamo rimasti molto colpiti. Complice anche l’ambientazione, nello storico rione di Aia Piccola, fino ad allora a noi sconosciuto. Quest’anno sarà visitabile più a lungo, più precisamente dal 1 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. L’accesso è libero e l’installazione si accenderà tutti i giorni dall’ora del tramonto.
Luminarie e altre installazioni natalizie
Lungo Largo Martellotta troverete l’albero di Natale, mentre luminarie e addobbi rallegrano le principali vie della città. Lo scorso anno abbiamo incontrato grandi installazioni luminose (come il soldatino, l’orso, Babbo Natale…) e poi nella piazza del Municipio la slitta di Babbo Natale e la classica giostra dei cavalli. Da Largo Martellotta salite la caratteristica Scalinata dell’Amore e proseguite verso Piazza del Popolo, per poi esplorare anche la parte più moderna della città.
Cosa vedere a Cisternino
Cisternino, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, nonché bandiera arancione del Touring Club, ha un centro storico raccolto, da girare tutto a piedi, ancor meglio se muniti di cartina per la caccia alle altalene.
Una delle mie preferite diceva: il posto giusto è quello in cui smetti di chiederti che ora è.
In effetti qui abbiamo trascorso delle ore davvero piacevoli, apprezzando come i suoi abitanti se ne prendono cura, con un’attenzione che va al di là delle decorazioni natalizie. Ma andiamo con ordine…
Natale a Cisternino
Cisternino a Natale si fa ancora più bella, grazie ai suoi abitanti, che la decorano con cura: i festoni lungo le strade, le vetrine addobbate, così come le case private, gli alberi nelle piazze principali del borgo. Durante la vostra passeggiata nel centro storico, non dovete perdervi:
- piazza Garibaldi dove si affacciano la Villa comunale e la Torre Grande, di origini normanne;
- la Chiesa Madre, di epoca romanica, intitolata a San Nicola;
- piazza Vittorio Emanuele e la torre dell’orologio;
- i vecchi quartieri dai nomi curiosi: Bère Vècchie, Scheledd, u Pantène e L’Isule.
Se anche voi amate i pranzi improvvisati con gustosi prodotti locali, fermatevi al Vecchio Forno di piazza Mazzini. Oltre a focacce e taralli, tipici un po’ di tutta la Puglia, a Cisternino c’è un altro prodotto da assaggiare assolutamente: le bombette di Cisternino! Si tratta di gustosi involtini di carne di maiale ripieni di caciocavallo, da mangiare seduti sui semplici tavoli delle bracerie che li preparano o direttamente a passeggio.
Altalene a Cisternino: il borgo che dondola
Dal 2021 è stato soprannominato il borgo che dondola, grazie all’idea di installare delle altalene sparse in giro per il centro storico: alcune dondolano proprio sopra le vostre teste e propongono frasi ispirazionali; su altre si può salire, e naturalmente io e la picci le abbiamo provate tutte! Le opere hanno avuto un tale successo, che la loro esposizione, che inizialmente doveva durare solo per il periodo estivo, è stata prolungata per molte a tempo indefinito. Così anche voi potrete ammirare le due altalene dedicate a Frida Kahlo o dondolare piacevolmente sotto le maschere africane. Altre poi vengono aggiunte per il solo periodo natalizio. Potete chiedere la cartina all’Info-point turistico di Cisternino.
Cosa vedere a Locorotondo
A pochi chilometri di distanza da Cisternino, sorge Locorotondo: arrivando potete già notare la forma circolare del centro storico, che dà il nome al borgo costruito sulla cima di una collina. In questo gioiellino della Valle d’Itria, inserito tra i borghi più belli d’Italia, troverete delle costruzioni tipiche molto particolari… no, non sono i trulli! Si chiamano cummerse, sono caratteristiche casette alte e strette dal tetto spiovente, che mi hanno ricordato quelle colorate di Amsterdam, pur essendo tutte bianche.Passeggiando per le vie del centro si fanno notare anche dei bei palazzi barocchi, caratteristiche botteghe di artigiani e le chiese storiche del borgo. Tra queste, in particolare, mi hanno colpito:
- la chiesa della Madonna della Greca, la più antica di Locorotondo, interessante fin dalla posizione, perché sorge proprio in mezzo alla strada e si nota subito che è l’unica costruzione rimasta dell’antico abitato urbano. Secondo la tradizione fu edificata intorno al 1480 per volere del principe di Taranto, Pirro del Balzo Orsini, in sostituzione di una cappella preesistente.
- la chiesa madre dedicata a San Giorgio, un monumentale edificio eretto tra il 1790 e il 1825. Sulla facciata potrete notare la rappresentazione in bassorilievo di San Giorgio e il drago.
Natale 2024 a Locorotondo
Il calendario degli eventi natalizi a Locorotondo è decisamente lungo ed esteso: si parte il 14 novembre 2024 per finire il 12 gennaio 2025. Naturalmente ci saranno i mercatini di Natale, ma anche tanti eventi dedicati a grandi e piccini: letture animate, cacce al tesoro, presentazioni di libri e visite guidate prenotabili presso l’Info Point di via Morelli. La programmazione si intitola Il borgo delle meraviglie e, insieme agli addobbi, viene realizzata grazie all’autofinanziamento e alla collaborazione tra imprenditori, cittadini e istituzioni.
Le luci di Natale oltre alle luminarie classiche, prevedono anche quelle tipiche pugliesi (che io amo particolarmente), a decorare le porte d’ingresso al borgo. L’amministrazione comunale precisa che le luci saranno tutte a basso consumo energetico e verranno accese in orari controllati.
Da vedere anche il bellissimo presepe artistico a cura dell’associazione APS Cerchio allestito in piazza Aldo Moro, davanti al palazzo comunale. Questa zona si trova poco al di fuori del centro storico, vi consiglio quindi di cercare parcheggio qui, per poi proseguire a piedi verso il centro.
Cosa vedere a Martina Franca
Se Cisternino e Locorotondo sono due borghi raccolti che si visitano in poco tempo, a Martina Franca le dimensioni cambiano: ci troviamo in una città di oltre 45.000 abitanti. Il centro storico si caratterizza per l’architettura barocca: sono diverse le chiese che meritano di essere viste, a partire dall’imponente basilica dedicata a San Martino, ma anche lo sfarzoso Palazzo Ducale e la particolare Piazza Maria Immacolata.
San Martino di Tours è anche colui al quale deve il nome la città, i cui abitanti gli sono devoti sin dall’anno Mille, mentre l’aggettivo franca fu aggiunto nel 1310 quando Filippo I d’Angiò, principe di Taranto, riconobbe alla città diversi privilegi.
Tra le chiese più antiche, risalenti a inizio Seicento, troviamo la chiesa di Sant’Antonio e quella dedicata a San Francesco, che conservano al loro interno preziosi capolavori artistici. Verso la metà del Settecento, invece, furono edificate la chiesa di San Domenico e quella del Carmine, entrambe in stile barocco. In quest’ultima troviamo una pregiata statua policroma attribuita a Stefano da Putignano, noto scultore pugliese del primo rinascimento, che incontreremo anche a Grottaglie. Se siete maggiormente interessati all’architettura civile, ecco invece i palazzi da non perdere nel centro storico:
- Palazzo Ducale, oggi sede del municipio, ospita al suo interno ben due musei, uno dedicato alla valorizzazione di flora e fauna regionale, l’altro – intitolato al principe Filippo I d’Angiò – ospita una collezione di dipinti pugliesi;
- Palazzo Barnaba, che spicca grazie alle due balconate in pietra che ne definiscono la facciata;
- Palazzo Magli, dal caratteristico doppio portale;
- Palazzo Ancona, con le statue delle cariatidi che sostengono le logge, è sicuramente tra i palazzi barocchi più scenografici della città;
- Palazzo Marturano, uno dei più antichi, che oggi si fa notare anche per il portone color azzurro, che caratterizza molte case del quartiere; lo potete vedere più sotto nella nostra foto accanto all’albero di Natale.
Natale 2024 a Martina Franca
Qui il presepe non è vivente, ma a grandezza naturale: lo troverete allestito vicino alla basilica di San Martino e proprio di fronte alla storica Torre dell’Orologio e all’adiacente Palazzo dell’Università.
Per la gioia di grandi e piccini troverete anche il Villaggio di Babbo Natale, con oltre 40 stand dedicati a prodotti enogastronomici, lavorazioni artigianali e altre idee regalo. Saranno inoltre attivi il trenino per andare comodamente alla scoperta della città e la Casa di Babbo Natale, dove sarà possibile consegnare la propria letterina.
Infine, non dimenticate di andare alla scoperta delle decorazioni natalizie più belle per le vie della città. Qui si vede proprio che gli abitanti ci tengono a decorare la propria casa e condividere la gioia per questo particolare periodo dell’anno. La nostra preferita è quella che vedete in foto: un grande albero che spicca davanti al portone azzurro di Palazzo Marturano.
Martina Franca: cosa mangiare
Martina Franca è ricca di eccellenze agroalimentari: qui potete trovare ottimi prodotti come olio, vino, prodotti da forno, carni e salumi, prodotti caseari. Vengono tutti realizzati localmente, grazie al lavoro fatto negli anni per conservare la tradizione delle produzioni artigianali. Tra le eccellenze troviamo il Capocollo di Martina Franca, un tipico salume pugliese, Presidio Slow Food. Noi in Veneto la chiamiamo coppa, e le più buone sono quelle fatte in casa!
Cosa vedere a Ostuni
A chiudere il nostro elenco di consigli per un Natale in Puglia, troviamo Ostuni, la città bianca. Il cuore della città è Piazza della Libertà, su cui si affaccia Palazzo San Francesco, oggi sede del municipio, ma che anticamente ospitava, come suggerisce il nome, un monastero francescano. Qui si trova anche il famoso Obelisco di Sant’Oronzo, protettore della città. Nella piazza convergono tante viette da percorrere per esplorare il centro storico, caratterizzato dai muri bianchissimi delle case dipinte a calce.
Curiosità: la tradizione narra che il colore sia stato scelto perché la luce del sole, che rifletteva sulle pareti bianchissime, fosse talmente forte da accecare i nemici provienienti dal mare.
Tra le tappe da non perdere, la Cattedrale di Ostuni: sulla facciata della chiesa costruita in stile gotico, si fa notare sicuramente il grande rosone. Si tratta del secondo più grande in Europa, dopo quello di 13 metri di diametro della cattedrale di Palma di Maiorca, opera di Gaudì. Accanto alla chiesa si trova anche il caratteristico Arco Scoppa, che pare sia stato ispirato dal noto Ponte dei sospiri veneziano.
Dell’antico borgo murato, sono due le porte ancora intatte: Porta San Demetrio e Porta Nova, da dove parte uno dei tratti meglio conservati delle mura aragonesi.
Natale 2024 a Ostuni
Il Natale a Ostuni scalda i motori il 30 novembre 2024, con l’inaugurazione de La Villa Incantata. All’interno della Villa comunale verranno allestiti non solo i mercatini, ma anche numerose luminarie, accompagnati da un calendario ricco di eventi.
L’8 dicembre verrà inaugurato anche l’albero di Natale.
Ora sono curiosa di sapere qual è il vostro preferito!
4 comments
Qualche anno fa ci siamo concessi un rapido viaggio nella Valle d’Itria per scoprire Cisternino, Ostuni e Alberobello in estate a abbiamo trovato questi borghi davvero splendidi!
Dobbiamo ammettere che le decorazioni natalizie trasformano questi borghi in dei veri e propri presepi a cielo aperto!!!
Adoriamo Cisternino e tutti i suoi angoli colorati!!!
Anch’io avevo fatto Alberobello e Ostuni in estate, ma ricordo di aver sofferto tanto il caldo, devo dire che fuori stagione li ho apprezzati di più 🙂
Devo dire che ultimamente nella mia zona in Puglia c’è davvero tanto impegno per far si che sia una meta non solo estiva. Oltre a quello che hai raccontato nel post pandemia sono finalmente ripartiti i presepi viventi e sono davvero ben fatti, con l’impegno di tutta la comunità per mostrare gli antichi mestieri.
Spero di riuscire a tornarci allora il prossimo anno, sono un’appassionata di presepi viventi!