Finalmente ci siamo concessi un weekend in montagna, d’altra parte l’occasione di partecipare alla visita guidata al Monte Cengio in notturna era troppo ghiotta! Per farvi capire quanto sono importanti per noi le escursioni guidate, basti dire che prima Patrick non sopportava camminare in montagna. Come tanti bambini, era pigro e non trovava particolare motivazione in questo genere di attività.
La prima passeggiata con Anna in zona Gallio, gli ha fatto scoprire un mondo ricco di storia oltre alle bellezze naturalistiche. Da lì finalmente la proposta ‘andiamo a camminare in montagna?’ viene accolta con entusiasmo e nel tempo abbiamo conosciuto anche Gianni, che ci ha accompagnato sul Monte Ortigara e Marco, con cui siamo saliti al Portule e abbiamo ritrovato per l’escursione che vi racconto oggi.
Cosa troverete in questo articolo
Il Monte Cengio e la Prima Guerra Mondiale: cenni storici
Ve l’ho già detto che siamo appassionati di storia, Patrick in testa?! E sull’Altopiano dei Sette Comuni sono infinite le storie che si possono ascoltare in merito alla Prima guerra mondiale.
Nel maggio del 1916 l’esercito austro-ungarico diede inizio alla Strafexpedition, un’offensiva che puntava a invadere la pianura padana attraversando anche l’altopiano. Il Monte Cengio, in particolare, fu teatro di una sola, cruenta battaglia che toccò l’apice il 3 giugno 1916. Sulla montagna non esistevano fortificazioni, in quanto non ci si aspettava che sarebbe stata un’area cruciale per fermare l’avanzata dei nemici.
I soldati scavarono nella roccia calcarea delle rudimentali trincee e due cannoni furono posizionati su Piazzale Pennella, ma rimasero ben presto senza munizioni. Gli austriaci, infatti, riuscirono a isolare il Monte Cengio, interrompendo l’invio dei rifornimenti.
Il 3 giugno, all’alba, forti bombardamenti precedettero l’assalto austriaco, che portò alla conquista del piazzale, detto anche quota 1351. Dei 6.000 granatieri arrivati a combattere il nemico, solo 1.300 risultavano superstiti il giorno successivo.
Il 24 giugno 1916 gli italiani riconquistarono il Monte Cengio e la zona circostante. Proprio allora furono scavate le mulattiere a ridosso della montagnaLa zona fu in seguito dichiarata sacra nel 1967.
L’itinerario della visita guidata al Monte Cengio
Il Monte Cengio si trova all’ingresso dell’Altopiano di Asiago, lo noterete già salendo il Costo. Finiti i tornanti, fate attenzione a prendere la prima strada sulla sinistra in località Campiello e continuate a salire. Lasciate l’auto al piazzale Principe del Piemonte e sulla vostra sinistra vedrete il sentiero che si immerge nel verde, per poi raggiungere la mulattiera di arroccamento. Abbiamo percorso un tratto lungo circa 4 chilometri, con un leggero dislivello di circa 150 metri, che ci ha portato sino all’altezza massima di 1347 metri sul livello del mare.
Una passeggiata dunque adatta a tutti coloro che non hanno problemi di mobilità, mentre non è fattibile in passeggino in quanto si affrontano degli scalini piuttosto alti. Con i bimbi nello zaino è fattibile, ma le gallerie hanno il soffitto basso, quindi bisognerà prestare particolare attenzione. Il nostro compagno di viaggio più piccolo aveva sei anni e ha concluso il tragitto a piedi senza problemi.
Le tappe principali della nostra visita in notturna al Monte Cengio
In pochi chilometri si trovano svariati punti di interesse, che Marco ci ha illustrato al meglio. La visita è stata condita inoltre di curiosità botaniche sulle piante incontrate lungo il percorso, oltre alle notizie a tema storico.
Ci eravamo incontrati con il gruppo ad Asiago, poi siamo saliti al Cengio con le proprie auto e abbiamo affrontato la passeggiata senza che nessuno rimanesse indietro, merito anche delle pause dedicate alle spiegazioni, che permettono di recuperare fiato anche a chi non è avvezzo alla montagna.
Quali sono state le principali tappe della nostra visita guidata al Monte Cengio:
– le gallerie, che abbiamo affrontato quasi subito muniti chi del cellulare, chi della pila frontale, che vi consiglio perché l’atmosfera non è la stessa 😉
– le mulattiere, che furono costruite dopo la battaglia del 3 giugno 1916 a ridosso della montagna e non furono mai utilizzate per la guerra, in quanto nel frattempo il fronte si era spostato;
– la cisterna d’acqua, ospitata nella galleria più lunga, fondamentale fonte di approvvigionamento idrico;
– la vista sulla Valdastico, che vi accoglierà in uscita dalle gallerie, sbucando sul versante opposto del Monte Cengio;
– il salto del granatiere, dove si narra che, una volta terminate le munizioni, ebbe luogo una battaglia corpo a corpo, che vide i soldati precipitare nel vuoto;
– Piazzale Pennella e la galleria commando, di cui vi ho parlato sopra;
– l’area monumentale sulla cima del Monte Cengio, da cui si gode una vista a 360 gradi (vedi foto di apertura) e ospita una grande croce commemorativa;
– la Chiesa votiva dei Granatieri di Sardegna e la vicina statua del Granatiere, costruita con i resti di granate trovati sul Monte Cengio, risulta piuttosto realistica, infatti Rock le abbaiava contro.
Dove mangiare sul Monte Cengio: rifugio al Granatiere
Come ogni passeggiata in montagna che si rispetti, concludiamo la serata con la cena al rifugio al Granatiere. Se avete percorso il sentiero di giorno, potete scegliere di fermarvi a pranzo e poi scendere a recuperare l’auto nel piazzale Principe di Piemonte. In serata, invece, è consigliato recuperare l’auto prima di cena, per poi potersi rilassare e non rischiare di prendere freddo.
Il rifugio offre piatti tipici di montagna, dal tortel di patate alla grigliata mista. Purtroppo non ho fotografato il menù, però il mio piatto sì!
Per concludere, grazie a Marco per tutto quello che ci ha insegnato e al gruppone per essere così simpatici e fotogenici! Speriamo di ritrovarci alla prossima passeggiata!
Come vestirsi per una passeggiata estiva in notturna
Considerata la partenza nel tardo pomeriggio, abbiamo scelto tutti:
- pantaloni lunghi,
- una maglia tecnica traspirante a maniche corte,
- sopra una felpa con zip, comoda da togliere e rimettere all’occorrenza,
- scarponcini da montagna,
- zaino con acqua e uno snack.
Da considerare che: la sera la temperatura cala, nelle gallerie è freddo anche di giorno. Inoltre vi sarà utile munirvi di una lampada frontale per esplorarle con le mani libere e senza pericolo di inciampare.
Dove dormire sull’Altopiano di Asiago
Se vuoi fermarti qualche giorno sull’Altopiano dei 7 Comuni, ti consiglio di dare un’occhiata alle tante soluzione che si trovano su Booking, qui ti propongo alcuni dei nostri hotel preferiti:
- hotel Gaarten a Gallio;
- hotel Vecchia Stazione a Canove di Roana;
- hotel Paradiso ad Asiago.
Alla prossima avventura,
Anna
17 comments
Interessantissimo e che viste mozzafiato! Per altro anche con legami storici ! Bellissimo
Sono felice ti sia piaciuto!
Che bello camminare in montagna, e questo percorso fra gallerie e sentieri è stupendo. Il monte Cengio lo conosco abbastanza bene, abitandoci vicina, ma sono anni che non ci vado più… fra le foto delle mulattiere e della birra (solo una tua?!?!) mi hai convinto. Prox week end, sperando nel sole, mi armo di pila e inizio la scalata. Poi ti farò sapere.
hahaha, solo una birra alla volta, la prospettiva inganna! 😉
Mi piace moltissimo questa escursione in notturna con i ragazzi, anche piccoli! Tutto fa cultura e avvicinarli ai racconti e alla storia dei propri luoghi in un tour fuori dagli schemi (diciamo degli orari 🙂 ) finisce per attrarli e interessarli moltissimo, l’ho visto anch’io con mia figlia. Il buio ha il suo fascino intrinseco, tutto cambia. Finire la giornata in un bel ritrovo e ristorante montano, poi, è un bel premio che stuzzica appetito e umori! 😉
Direi che hai colto in pieno il valore di questa escursione, grazie Carola!
Bellissima gita… e fantastica conclusione! Con quel piatto mi hai fatto venire una fame!
hahaha, sicuramente una degna conclusione!
Il giro è davvero interessante e pieno di spunti storici. Le guide devono essere state molto brave e preparate a catturare l’attenzione dei ragazzini. Incontri così sono preziosi perchè sviluppano la curiosità e l’interesse per la storia dei più giovani.
Hai proprio ragione, sono momenti super importanti!
Credo che l’orario del tramonto sia il momento più bella per una bella passeggiata al mare, sul lago e soprattutto in montagna. I colori, le luci, la natura creano una magia tutta loro. Complimenti per le foto e il posto che avete scelto è bellissimo. Mi manca molto la montagna e spero di poterci tornare al più presto per una scampagnata.
Te lo auguro Erika e ti ringrazio per i complimenti 🙂
Molto interessante, tramite le tue parole ci hai fatto rivivere l itinerario che avete fatto voi..di solito la montagna non è ben accolya non solo dai bambini ma anche dagli adulti, quindi é molto importante inculcare questa cultura dell esplorare la natura e luoghi posti in natura, fin da piccoli
Confermo, non è stato facile convincere i nostri figli, per fortuna abbiamo trovato la giusta strategia!
Finalmente! Avevo visto mille foto su instagram e non vedevo l’ora di leggere qualcosa di più 🙂 veramente una passeggiata bellissima! Da fare assolutamente!
hahaha, in effetti in questa occasione mi sono divertita con la GoPro 🙂
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