A pochi passi dalla Capitale e vicino al confine con l’Umbria si trovano alcuni dei borghi più suggestivi del Centro Italia. Paesi dalla storia travagliata e rinati grazie a originali opere di recupero urbano. Andiamo a scoprire quattro luoghi senza tempo da visitare con, e senza, bambini.
Sant’Angelo, street-art e fiabe per bambini
Ad ammaliare grandi e piccini ci pensa Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe. Il piccolo paese in provincia di Viterbo è stato gradualmente isolato a causa della sua posizione. Le strade principali sono lontane e i suoi abitanti col tempo, hanno preferito spostarsi verso le città limitrofe.
Sant’Angelo stava per essere abbandonato, anche i servizi essenziali erano ormai limitati e le vie del paese piene di rifiuti. Un gruppo di cittadini ha reagito, si sono uniti in un’associazione, e hanno dato vita ad un grande progetto: trasformare il paese in un museo a cielo aperto.
Da quel momento, era il novembre 2017, decine di artisti si sono susseguiti per decorare le vie di Sant’Angelo con murales colorati ed estremamente dettagliati. Le opere, ad oggi più di venti, sono tutte ispirate alle fiabe per bambini, da “Alice nel Paese delle Meraviglie” al “Giro del mondo in ottanta giorni”, da “Pinocchio” a “La bella addormentata nel bosco”.
Celleno Antica: per le vie di un paese fantasma
Celleno è un piccolo borgo dell’alta Tuscia che nei secoli si è meritato il triste appellativo di “Paese Fantasma”.
La sua storia è a dir poco travagliata. Dopo un periodo di grande splendore in epoca etrusca, il paese è stato continuamente attaccato e saccheggiato.
Nonostante guerre e carestie, Celleno Antica e i suoi abitanti si arresero solo alla forza della natura. A partire dal XVII secolo infatti, l’intera zona fu colpita da terremoti devastanti che si susseguirono negli anni e minarono la stabilità dell’intero Paese costringendo i cellenesi a spostarsi più a valle.
Le opere di restauro e ricostruzione hanno interessato diversi edifici ma non hanno privato Celleno del suo fascino antico. Oggi il borgo può essere visitato in parte per motivi di sicurezza ma se state organizzando una visita, segnate in agenda il Castello Orsini. Non ve ne pentirete.
Borghi laziali, la regina è Civita di Bagnoregio
E’ sicuramente il borgo più conosciuto e con la più alta affluenza turistica. Civita di Bagnoregio si trova nella splendida Valle dei Calanchi, a pochi chilometri da Viterbo. E’ stata costruita su una rupe e condivide con gli altri borghi della zona il problema dello smottamento strutturale tipico del tufo, materiale su cui si erge.
Attualmente c’è solo una via di accesso al paese, si tratta del lungo ponte pedonale che offre un panorama davvero suggestivo delle valli circostanti.
Passeggiare per le vie del paese è un’esperienza unica, grazie anche al lavoro degli undici residenti e degli enti. Il biglietto di ingresso per la visita è di 5,00€, importo necessario per le opere di mantenimento e di ristrutturazione. Nel borgo sono presenti anche ristoranti e trattorie dove è possibile gustare genuini piatti tipici.
Se viaggiate con bambini piccoli, vi consiglio di munirvi di marsupi, fasce o zaino porta-bimbo. A causa della sua conformazione, infatti, la visita a Civita con i passeggini potrebbe rivelarsi poco agevole.
Il borgo delle streghe di Calcata
L’ultimo gioiellino dell’alto Lazio di cui vi voglio parlare è Calcata, il paese delle streghe, degli hippies e degli artisti. Si trova a ridosso della Valle del Treja, a circa 40 chilometri da Roma e grazie all’impegno dei residenti e turisti innamorati di questo borgo, Calcata è scampata all’inesorabile spopolamento che risale all’inizio del ‘900.
I primi ad investire energie nella riqualificazione di Calcata furono degli hippies che negli anni sessanta si stabilirono in cima alla rupe. Anche molti artisti italiani e stranieri hanno scelto il borgo per condurre una vita tranquilla e a contatto con la natura.
Le vie di Calcata sono caratterizzate da botteghe e laboratori artigiani e non è raro imbattersi in artisti intenti a dipingere o scolpire.
Un’altra tappa imperdibile si trova ai piedi del Paese. Sto parlando di Opera Bosco, un’area di due ettari dove natura e arte si incontrano. Il museo di arte contemporanea, inaugurato nel 1996, è completamente immerso nella folta vegetazione locale.
Conclusioni
In attesa di organizzare i prossimi viaggi, spero che questo articolo vi sia utile. Grazie ad Anna per avermi dato la possibilità di raccontarvi un angolo della nostra splendida Penisola. E se vi occorrono ulteriori informazioni, lasciate un commento!
Grazie a Marica di Bambinigiramondo.it per aver condiviso con noi questa esperienza in Lazio!
13 comments
Ah sì, articolo decisamente utile! Con la sola eccezione di Civita di Bagnoregio, che ho già visitato e che secondo me si è un po’ snaturata nel corso degli ultimi 10 anni, ovvero da quando è entrata a far parte dei percorsi turistici di massa, gli altri non li conosco. Soprattutto Sant’Angelo col suo progetto di street-art mi piace moltissimo!
Io non ne ho visto ancora nessuno, però devo dire che Civita mi incuriosisce anche se negli ultimi anni è diventata piuttosto gettonata.
Un borgo decorato con murales a tema fiabe per bambini non può essere che una delle prossime mete. Non vedo l’ora di poter viaggiare nuovamente!
A chi lo dici!!
Sono stata a Civita di Bagnoregio lo scorso anno e mi è piaciuta tantissimo. Era una zona che non conoscevo per nulla, ora posso dire di aver visto 1% del viterbese. Spero quest’anno di darmi da fare!
Ecco vedi, qualche commento più sopra la davano per troppo turistica, secondo me dipende sempre dalle aspettative che abbiamo su un certo luogo! A me ispira un sacco.
A me è stato utilissimo. Li devo vedere praticamente tutti! Tra l’altro sono anche tutti abbastanza vicini da poteri raggiungere facilmente. Appena tutta questa situazione assurda finirà, voglio ripartire da ciò che ho vicino per allontanarmi pian piano restando però sempre nei confini italiani. Credo che per me ne passerà di tempo prima di andare lontano, adesso è l’Italia che ha la priorità!
Noi finora abbiamo visitato tanta Toscana, la prossima volta dobbiamo spingerci un po’ più giù 🙂
Così mi arrivi dritta al cuore! Sono i borghi delle mie zone e che meriterebbero più attenzione in quanto davvero meravigliosi! Grazie mille a te e Marica per averne parlato *.*
Allora sono curiosa: tu li hai già visti tutti? 🙂
Mi manca Sant’Angelo perché è un borgo “nuovo”. Nel senso che, come è ben specificato, stava per essere abbandonato e quindi è stato fatto questo bellissimo progetto di riqualificazione. Con questo nuovo “volto” non ho ancora avuto modo di vederlo. Però a livello generale la Tuscia la conosco molto bene 🙂
Prima o poi dovrò esplorare il Lazio in un bell’on the road. Civita di Bagnoregio è uno dei borghi di cui avevo già sentito parlare e che mi ero segnata un paio di anni fa. Non sapevo ci fosse un biglietto per entravi ma i soldi li vale tutti se riutilizzati proprio per la manutenzione del borgo stesso.
Sono assolutamente d’accordo, i soldi investiti per mantenere il nostro patrimonio culturale sono sempre ben investiti!