L’abbiamo rifatto: per il secondo anno siamo tornati in Toscana per un weekend autunnale e stavolta abbiamo scelto la Val d’Orcia. Un itinerario di tre giorni tra borghi, terme, agriturismi e patrimoni Unesco, passeggiate rilassanti e degustazioni enogastronomiche.
Cosa troverete in questo articolo
Quali sono i borghi da non perdere in Val d’Orcia
Lo sapevate che l’intera valle, situata all’interno della provincia di Siena, è speciale? È stata riconosciuta nel 2004 come patrimonio Unesco, per il suo paesaggio culturale. Durante il Rinascimento le sue colline furono rimodellate secondo i canoni dell’epoca e furono d’ispirazione ai pittori della scuola senese, che rappresentarono la capacità dell’uomo di vivere in armonia con la natura. Un concetto a cui sarebbe bello poter tornare anche di questi tempi! Dalla Val d’Orcia è facile sconfinare verso la Val di Chiana, più a est, o la Maremma toscana se si gira intorno al monte Amiata, quindi con cartina sottomano sono andata a ricostruire i confini della valle e vi racconto i borghi che abbiamo visitato.Pienza: la città ideale
In questa città nacque nel 1405 il futuro papa Pio II, che nel 1462 tornò nel borgo che fino ad allora era stato conosciuto come Corsignano, per trasformarlo in una città ideale, secondo i canoni del Rinascimento. Il suo centro storico si sviluppa intorno alla piazza principale ed è un patrimonio Unesco. Su questa piazza centrale, dedicata a Pio II, si affacciano la cattedrale di Pienza, il palazzo comunale e altri due dei palazzi più importanti del paese: palazzo Borgia (sede vescovile) e palazzo Piccolomini. Dopo aver esplorato il centro storico, vi consiglio di proseguire per una passeggiata con vista panoramica sulla Val d’Orcia fino alla chiesetta di Santa Caterina. Fermatevi ad ammirare il paesaggio: vi sembrerà di entrare in uno di quei quadri della scuola senese che citavo in apertura.Monticchiello: un tipico borgo medioevale
Si trova a pochi chilometri da Pienza, di cui è frazione ed è abitato da circa 200 persone. È il posto giusto per una passeggiata romantica, magari dopo pranzo come avevamo fatto noi, lasciando l’auto nel comodo parcheggio appena fuori dal centro, attraversando i giardini pubblici, per poi entrare nel cuore del borgo attraverso la sua antica porta d’ingresso. Fermatevi ad ammirare la chiesa dei santi Leonardo e Cristoforo, che ospita una Madonna con bambino di Pietro Lorenzetti.San Quirico d’Orcia: da tappa della via Francigena a star di Instagram
San Quirico d’Orcia è uno dei paesi più antichi della Val d’Orcia, probabilmente di origine etrusca. Nel tempo ha acquisito importanza grazie alla via Francigena, la strada che dal nord Europa portava i pellegrini sino a Roma, riscoperta in tempi più recenti per viaggi lenti a piedi o in bicicletta. Oggi è facile trovare parcheggio nella parte nuova del paese, per poi accedere a piedi alla parte più antica. Il borgo conserva ancora parte delle mura di difesa medievali, con torri e torrette, e una delle imponenti porte d’accesso, denominata Porta dei Cappuccini, che guarda verso Pienza. Seguendo la via principale, dedicata a Dante Alighieri, incontrerete le attrazioni principali di San Quirico d’Orcia.Cosa vedere a San Quirico d’Orcia
Partendo da sud, troverete la chiesetta di Santa Maria Assunta, e di fronte quello che era l’ospedale della Scala, che ospitava i pellegrini della via Francigena. Quando la strada si apre su piazza della Libertà, siete arrivati alla chiesa di San Francesco, che ospita una statua della Madonna di Andrea della Robbia, originariamente custodita nella Cappella di Vitaleta. Qui meritano una piccola deviazione gli Horti Leonini, curato esempio di giardino all’italiana, e i resti della Torre del Cassero. Proseguendo ancora, raggiungerete la chiesa principale, detta la Collegiata, una costruzione romanica tra le più antiche del borgo, e Palazzo Chigi, oggi sede del Comune. Qui abbiamo approfondito l’importanza di San Quirico d’Orcia ai tempi del Sacro Romano Impero, grazie a una mostra dedicata a Federico I di Hohenstaufen, meglio noto come Barbarossa. Proprio queste terre, nel 1155, fecero da sfondo alle contrattazioni tra Impero e Papato, che portarono a giugno dello stesso anno all’incoronazione di Federico nella basilica di San Pietro, a Roma. Durante la nostra visita a San Quirico abbiamo fatto qualche assaggio in una cantina lungo via Dante, ma è stata estremamente deludente. Se volete fare scorta di ottimo vino toscano, date un’occhiata più sotto alla sezione dedicata a Radicofani. Se invece vi state chiedendo dove mangiare in Val d’Orcia, trovate tutti i ristoranti provati da noi in questo articolo: I migliori ristoranti tra Val d’Orcia e Maremma Toscana.Gli scorci più fotografati di San Quirico d’Orcia
Sono sicura che questo paese l’avete già visto in qualche fotografia, non tanto la parte più antica del borgo, ma alcuni luoghi iconici che si trovano nelle campagne circostanti. In particolare, mi riferisco a:- la cappella di Vitaleta, una delle chiese più fotografate di Instagram, situata sul colmo di una collina, tra campi e cipressi. Noi l’abbiamo immortalata solo da lontano perché iniziava a piovere. Per raggiungerla ci sono due vie: la principale che si nota percorrendo la strada che da San Quirico d’Orcia porta a Pienza, è anche la più panoramica, ma si può percorrere solo a piedi; la via più breve per giungere in auto fin nei pressi della cappella, si trova circa un chilometro più avanti, basta seguire i cartelli stradali;
- il boschetto di cipressi è un altro scatto da cartolina, una composizione che cambia colore a ogni stagione, e si trova sulla strada che da San Quirico d’Orcia va verso Torrenieri;
- l’affascinante piazza di Bagno Vignoni, frazione di San Quirico d’Orcia, che ospita una grande vasca termale: perfetta da ammirare sorseggiando un aperitivo all’ora del tramonto.
Radicofani: fascino sotto la pioggia
Siamo giunti in questo borgo nel primo pomeriggio, sinceramente indecisi se scendere o meno dall’auto, causa acquazzone torrenziale. Abbiamo aspettato un po’, e appena la pioggia si è calmata, ci siamo fatti coraggio e siamo scesi a visitare il terzo borgo del nostro itinerario in Val d’Orcia. Abbiamo fatto giusto in tempo a scoprire una piccola mostra dedicata alla storia contadina e a entrare nella chiesa di San Pietro, costruita circa mille anni fa in stile gotico-romanico e ancora oggi ben conservata. Poi la pioggia ha ripreso a battere e non abbiamo avuto il coraggio di salire fino ai resti della fortezza di Radicofani, né abbiamo potuto ammirare il panorama che nelle belle giornate si gode dalla posizione privilegiata di questo borgo, costruito a circa 800 metri sul livello del mare.Dove acquistare degli ottimi vini toscani
Ci siamo quindi rifugiati a scaldarci, con la scusa di fare merenda, in un bar e abbiamo chiesto informazioni su quale fosse una buona cantina nei dintorni. Così abbiamo scoperto le cantine Ravazzi, un’azienda a conduzione familiare situata a San Casciano dei Bagni. Noi abbiamo fatto scorta in loco, tra Novello e vini più ricercati, ma la buona notizia è che potete ordinare anche online!Abbadia San Salvatore
A pochi chilometri da Radicofani, si trova un gioiellino medievale dove vale sicuramente la pena fare una deviazione. Il paese prende il nome dall’antichissima abbazia benedettina che fu fondata qui nell’anno 743 e ancora oggi si può visitare. La chiesa fu consacrata nel 1035, ma ci sono tracce del monastero già dalla prima metà dell’VIII secolo. Quanto sono affascinanti le costruzioni che resistono al tempo? Forse ve l’avevo già confessato: ho una passione per le cripte, sarà la luce soffusa di questi ambienti costruiti sottoterra, saranno state in questo caso le colonne una diversa dall’altra, che ho osservato a lungo. Ho trovato interessante anche il museo, ospitato nella parte recentemente restaurata del monastero benedettino. Qui ho scoperto che all’interno dell’abbazia, per oltre mille anni, è stato custodito il Codice Amiatino, ovvero la più antica copia manoscritta della Bibbia, conservata integralmente, che oggi si trova alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Il resto del paese merita una passeggiata alla scoperta del suo cuore medievale, rispetto ai vicini borghi della Val d’Orcia, questa zona è ancora poco turistica e per questo ancora autentica. Un’altra tappa interessante è rappresentata dalle vecchie miniere, che dalla fine dell’Ottocento e fino agli anni Settanta resero Abbadia San Salvatore un importante centro minerario e industriale. I vecchi edifici oggi ospitano un museo minerario.Montalcino: la terra del Brunello
Passiamo a un’altra tappa, ma rimaniamo sul tema del vino, e del maltempo per essere precisi: a Montalcino eravamo stati già durante un precedente viaggio in Toscana, e in questo caso avevamo trovato una super nebbia ad accoglierci, di quelle che ti fanno sentire in una fiaba o in un thriller, dipende solo dalla vostra fantasia! Ma la Val d’Orcia è bella anche per questo: rimane affascinante anche quando il tempo non è dalla tua parte… e poi ci sono le terme, ma di queste vi parlo nella prossima tappa.Cosa vedere a Montalcino
Salendo al borgo, noterete subito la Rocca di Montalcino, che lo domina dall’alto: ottimo punto di osservazione per ammirare il panorama circostante, ospita anche un’esposizione di arte moderna e un’enoteca. Il cuore della città, invece, è Piazza del Popolo, caratterizzata da Palazzo dei Priori, oggi sede comunale, e dalla sua torre stretta e alta. Sedetevi in uno dei bar affacciati sulla piazza per una pausa con vista, oppure scegliete una delle numerose cantine per una degustazione. Oltre al Brunello di Montalcino, il vino più rinomato della zona, che viene invecchiato per almeno due anni in botti di rovere, noi abbiamo apprezzato anche il Rosso di Montalcino, che potremmo definire il fratello meno pretenzioso. Ma torniamo agli aspetti culturali: tra le chiese storiche del paese, si trovano il Duomo di Montalcino, costruito intorno al 1800, e le più antiche chiese romaniche di sant’Egidio e sant’Agostino. Particolare anche l’ex chiesa di San Francesco, oggi proprietà comunale, che però risulta attualmente in restauro insieme al suo chiostro.L’abbazia di Sant’Antimo, una tappa spirituale
Nel territorio del comune di Montalcino, si trova anche l’Abbazia di Sant’Antimo, una costruzione romanica immersa tra i vigneti. Ancora oggi è abitata dai monaci benedettini, che coltivano erbe medicinali e vendono i loro prodotti nella cosiddetta farmacia, situata accanto al corpo principale della chiesa. Durante la messa principale della domenica, inoltre, è possibile assistere ai canti gregoriani.Castiglione d’Orcia e le terme libere
Durante il nostro itinerario di tre giorni in Val d’Orcia, non siamo riusciti a visitare Castiglione d’Orcia, noto soprattutto per la Rocca degli Aldobrandeschi, che domina la città. In compenso, abbiamo trascorso delle ore molto piacevoli nella sua frazione di Bagni San Filippo, immersi nelle sue calde acque termali.Per scoprire tutto sulle acque termali del Fosso Bianco e su come organizzarvi per una piacevole permanenza, potete leggere: Come funzionano le terme libere in Toscana
14 comments
Nonostante il meteo non troppo favorevole il fascino della Val d’Orcia non viene intaccato. Io comunque dalla prima volta che ho visto la tua foto in quella vasca termale me lo sogno un viaggio così, speriamo di renderlo realtà presto!
Quella vasca è davvero perfetta! Ovviamente l’ha scoperta Stefano 😀
Okay, mi hai convinta. In Val d’Orcia occorre proprio che faccia un bel giro! I panorami splendidi e così tipicamente “italiani” sono davvero in grado di catturare l’attenzione – e il cuore – di chi legge. Bravissima!
Ma grazie Samanta!
Ahimè non sono mai stata in val d’Orcia 🙁 Mi piace molto il ruolo che riservi ad Instagram in questo articolo. Credo che si un buon modo di convincere qualcuno a scegliere una destinazione piuttosto che un’altra.
Penso sia utile sia per chi vuole visitare i luoghi più noti, sia per chi vuole evitare la folla 😉
Mi ispira un sacco questo itinerario. La Toscana è splendida e questa è una zona che non conosco affatto.
Io ogni anno non vedo l’ora di tornare in Toscana!!
La Val d’Orcia sembra un luogo incantato: tra borghi, aree verdi e piscine nascoste, credo che chiunque ne rimarrebbe affascinato! Anche io, da quando ho visto la tua foto nella piscina naturale, non vedo l’ora di esplorare meglio questa zona! 🙂
Sì, quella vasca ci abbiamo messo due giorni per trovarla, ma era pazzesca!
Sempre più articoli parlano di questa valle, io non l’ho mai visitata devo sicuramente rimediare. A vedere le foto sembra davvero imperdibile.
Se sei appassionata di borghi, ti piacerà sicuramente 🙂
Articolo completo e pieno di spunti, grazie per i consigli!
Ciao Virginia, sono felice di esserti stata utile 🙂